Al centro del mirino il mondo del golf. Negli USA sembrano incontrollabili i “furbetti” che imbrogliano e vincono tramite scorrettezze e ingiustizie.
Proprio di recente, un questionario condotto negli Stati Uniti ha posto al centro del mirino il mondo del golf e, in particolar modo, l’atteggiamento degli sportivi. Sono emerse ingiustizie e scorrettezze che mostrano come anche in questo settore si ricerca la vittoria facile raggirando le regole.
Non mancano golfisti scorretti, ma il problema a quale portata si estende? Ad accentuare il dibattito è stato il magazine del settore National Club Golfer, il quale ha chiesto ai suoi lettori di esprimersi riguardo le scorrettezze attuate in campo. I risultati sono stati a dir poco sorprendenti: ben 6 persone su 10 hanno affermato di conoscere dei “furbetti”.
I numeri hanno parlato chiaro. Sembrano essere tanti gli imbroglioni che tentano la strada del raggiro per vincere in campo. E’ il caso che questi dati allarmino il mondo del golf professionista? Di certo, non è possibile ignorare quanto scoperto: 3250 lettori hanno dichiarato che all’interno del loro circolo esistono i “furbetti” che imbrogliano il prossimo.
Coloro che ancora non sono stati colti in flagrante, continuano inesorabilmente le loro pratiche poco sportive. Altri, beccati sul momento, hanno imparato la lezione. Altri ancora agiscono ignari delle conseguenze e fregandosene di tutto e di tutti. Solo il 45,1% dei giocatori che ha partecipato al questionario si è mostrato ingenuo dichiarando che non esistono scorrettezze. Purtroppo, la verità è chiaramente tutt’altra.
Prendiamo ad esempio la storia raccontata da Roy, nome utente che ha scelto di condividere sulla pagina Facebook della testata giornalistica l’episodio di un furbetto con il quale ha condiviso una partita. Il giocatore ha parlato di una pallina con la scritta 66 e le iniziali finita nei cespugli. La ricerca da parte dei giocatori non ha portato a trovare alcuna pallina, fin quando il proprietario non l’ha ritrovata trenta metri più avanti, laddove nessuno avrebbe cercato.
Anche l’utente Graham ha tirato in ballo un grande classico del repertorio scorrettezze nel golf: un golfista alla ricerca della sua Vice gialla che ritorna “vincente” con una Titleist bianca, accusando gli altri di essersi confusi sulla pallina da lui dichiarata e usata.
A quanto pare, sono molti i trucchetti utilizzati per imbrogliare durante una partita di golf. Anche Alan ha voluto ricordare il momento in cui un suo concorrente ha esultato per aver trovato la sua pallina che credeva persa in rough, quando in realtà quella che era stata giocata giaceva sotto il piede dello stesso Alan.
Come ogni altro sport, anche il golf si fonda su delle regole, su un codice etico e, soprattutto, sul rispetto reciproco. Non mancheranno mai i personaggi che cercano di imbrogliare il sistema e i loro avversari pur di ottenere un minimo di gloria e probabilmente a questa situazione non c’è soluzione. Solo la civiltà, l’intelligenza e la capacità di saper perdere e competere con sportività potrà migliorare la qualità del gioco.
Restano da ammirare gli esempi di sportività che ci vengono regalati dagli sportivi professionisti. Citiamo, a tal proposito, l’americano di 30 anni Russell Henley, che si è autodenunciato al termine del secondo giro dopo aver preso otto colpi di penalità e non aver passato il taglio al Mayakoba Golf Classic, in Messico.
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