I genitori non pagano la mensa ed ai figli viene servito pane e olio. Il fatto è accaduto in una scuola italiana, la notizia ha fatto il giro del web.
A Montevarchi si è verificato un evento che ha destato particolare preoccupazione. Una notizia che ha fatto subito il giro del web e che ha molto diviso. Favorevoli e contrari per una vicenda che ha avuto luogo in una scuola della provincia di Arezzo. Alcuni bambini durante la mensa scolastica non avrebbero ricevuto il pasto completo, come di consueto, ma avrebbero consumato a pranzo solamente pane ed olio. La decisione è stata adottata dalla Giunta della Sindaca Silvia Chiassai Martini per un motivo ben preciso.

Attenzione, non tutti i bambini hanno ricevuto Pane e Olio ma gli alunni i cui genitori non avevano provveduto al pagamento della mensa e del trasporto scolastico. Una decisione veramente drastica ma che si è resa necessaria per far fronte ad un ammanco di 85 mila euro dovuto alla morosità dei genitori medesimi. Questa scelta ha scatenato molte polemiche. La Responsabile Scuola del Partito Democratico della Toscana, Simona Querci ha criticato questa misura ricordando un provvedimento simile introdotto già diversi anni fa ovvero nel 2017 dalla stessa amministrazione.
Genitori morosi, ai figli viene servito pane ed olio
Secondo Querci questa scelta andrebbe ad accentuare le disuguaglianze tra le famiglie e mettere i bambini in una condizione di discriminazione. Anziché garantire un trattamento equo per tutti. Il PD Toscana ha chiesto l’abolizione di questa pratica per adottare delle alternative più giuste idonee a sostenere le famiglie che si trovano in uno stato di difficoltà economica. La sindaca in un’intervista ha difeso a spada tratta la decisione, sottolineando peraltro come in passato l’opposizione criticante, la sinistra prevedeva addirittura la sospensione totale del pasto per i bambini delle famiglie morose.

Nell’occasione ha altresì ribadito l’importanza del rispetto delle regole e del dovere di contribuire ai servizi pubblici. Le critiche non sono mancate nemmeno a livello nazionale: Marco Furfaro della Segreteria Nazionale del PD insieme al segretario regionale Emiliano Fossi e ai deputati Laura Boldrini e Marco Simiani hanno definito la scelta dell’amministrazione inaccettabile, un gesto ingiusto ed dannoso per la salute psicofisica dei bambini.
Dovere civico vs disuguaglianze, un confine labile
Partendo da questi presupposti hanno presentato un’interrogazione urgente al ministro Valditara chiedendo l’abolizione immediata di questa misura. Ed adottare delle soluzioni più rispettose nei confronti della dignità dei minori.

La scuola dev’essere un luogo di inclusione, non di discriminazione. La politica locale dovrebbe adottare degli strumenti di sostegno che aiutino le famiglie in difficoltà anziché penalizzare i più vulnerabili. A condizione che questo non diventi uno strumento per indebolire l’importanza dei doveri civici verso la collettività di appartenenza.